giovedì 29 dicembre 2011

Beatles forever

Priverno 22 agosto 1966

Cara Mary.
Devo raccontarti una cosa incredibile! Ieri sera ho ballato lo Shake con Jim!!! Lui mi ha prima guardato per un’ora e poi si è avvicinato e mi ha invitata a ballare!!! Ci pensi? Io che ballo lo Shake con Jim!!!!!! Tu sai che io lo amo!!! Se ti dico che mi ha baciata mi credi? A proposito di baci: lo sai che 2 giorni fa ho visto Mark!!! Lo sai che mi ha chiesto di TE!!!!!!
Secondo me è innamorato cotto di te!!! Perché non provi a baciarlo la prossima volta che lo vedi? E poi ho visto anche U. Lo sai che mi ha detto che vuole mettere una butic come quella del Piper Market dove si vendono quei bellissimi vestiti? Magari!!!!!
Ora ti devo salutare perché mamma mi sta urlando che devo aiutarla a pelare le patate!
Che rompi queste mamme!!!!!
W i Beatles!



Fondi 31 agosto 1966

Cara Polly.
Ieri ho ricevuto la tua lettera e non l’ho fatta vedere a nessuno! Queste nostre corrispondenze devono rimanere segrete!!! Tu mi hai detto che hai baciato Jim!!! Ma non mi hai detto che cosa hai provato!!! Non è che non è vero? Ancora per qualche giorno andrò al mare a Sperlonga dove ci sono un sacco di boni. Lo sai che domenica prossima vado a Maenza con la mia comitiva? Perché non vieni anche Tu? F. mi ha chiesto di te!!!!
Ho preso al negozio di mamma un paio di stivali neri a calza. Devi vedere come mi stanno bene!!!!  Oggi piove. Lo sai che dopo Ferragosto piove sempre! Ti salutano M. F. D. e S.!
Non vedo l’ora che sia il 24 ottobre! E tu sai perché!!!!!
W i Beatles!!!!

P.S: Non è vero che Ringo ha un cane viola. Si può sapere dove l’hai letto?
Ciao!!! Scrivi presto. Scrivi prestooooooo!!!

Mary



Priverno 16 settembre 1966

Cara Mary
ho saputo che Mark si è fidanzato... Ecco perché non ti ho scritto per tutti questi giorni. E lo sai con chi si è fidanzato? Con TILLA! E lo sai dove? Alla festa di P.!!!! Quello se ne pentirà che non si è fidanzato con TE!!! Però gli ho detto che anche tu ti sei fidanzata! Così si impara!!!
E poi ho un’altra cosa da dirti: reggiti forte! Ho conosciuto Edoardo Vianello!!!!!!!!!!
a Roccagorga quando è venuto per la festa in piazza. Lui prima ha guardato zia Nessy e poi a me dal palco mentre cantava e poi ci ha salutate. Ci pensi? Poi io e zia Nessy eravamo sedute al bar e lui è passato e zia si è alzata per salutarlo. E lui ha detto: Buonasera! Non è incredibile? Però zia Nessy non gli ha detto niente!
Lo sai che Lolly andrà a scuola a Roma a ottobre? A ROMA!!!!
Beata LEI! ciao ciao ciao ciao ciao
SCRIVI PRESTO!!

Polly



Fondi 27 settembre 1967

ciao Polly
oggi abbiamo ricevuto un pacco di zio Carlino dall’America. E lo sai che cosa c’era dentro? Un sacco di vestiti!!! E poi anche delle caramelle alla cinnamom che sono stranissime. I vestiti sono americani veri!!!!!! Per me ha mandato una giacca rossa che è uguale a quella di un’attrice che non ricordo il nome e nemmeno il film. Comunque è quella! E poi ci ha mandato anche un po’ di dischi ma sono tutti di musica per matusa. Zio Carlino mi aspetta in America a New York quando voglio!!!!  E forse ci andrò l’anno prossimo. IO in AMERICA!  ci PENSI???
Ciao!

P.S: a Sperlonga ho conosciuto un ragazzo che ha conosciuto un ragazzo che ha conosciuto i Beatles e mi ha detto che sono molto stanchi di essere famosi. Ma chi può essere stanco di essere famoso? Io NO!!!

Mary



Priverno, 25 aprile 1976

Cara Maria,
sì, lo so che non ci scriviamo da anni. Ma qui tutto scorre lentamente. Questo paese mi ha rotto, veramente. Se ci riesco, vedo di andare a vivere in un’altra città. Con il mio diploma di puericultrice non dovrebbe essere difficile trovare un lavoro. Lo sai che Franco è drogato? Chi l’avrebbe mai detto? Proprio lui che è (o era) il ritratto della salute? Umberto ha aperto una boutique anche a Latina e sembra che gli vada bene.
Sei andata in America, poi?
Io sono ancora iscritta all’UZI. Ricordi? Unione Zitelle Italiane. L’idea dell’UZI era venuta a Gianna che non riusciva a sposare nessuno. Però lei, poi, si è sposata!
Non so perché ti sto scrivendo. Ma so una cosa: teniamoci in contatto, scrivimi. Ne ho bisogno, ora più che mai. Lo sai che Marco si è diviso? Probabilmente sì.
E lo sai perché? Perché ha un’amante!!!! Lo vedi? Il mio antico (e tuo) vizio di mettere punti esclamativi esageratamente tanti non morirà mai. Risponderai a questa lettera?

P.S.: Hai visto che i Beatles si sono sciolti, alla fine?

Polidora



Latina, 3 maggio 1976

cara Polly (scusa, ma non riesco a chiamarti Polidora!!!) La tua lettera mi ha sorpresa. E non poco. Come vedi, e come evidentemente sai, ti scrivo da Latina. Abbiamo traslocato qui, da Fondi, il 23 agosto del ‘73. Mi credi se ti dico che è tutta un’altra vita? A proposito: reggiti forte! Lo sai che lavoro in una Radio???? IO che vengo ascoltata da migliaia di persone! Ci pensi? E’ Incredibile! Cosa significa che dobbiamo tenerci in contatto “ora più che mai”? Non sembra una bella frase.
E poi: perché dici che scrivi da Priverno se poi il timbro sulla busta è di Roma? E così, sei ancora iscritta all’UZI. Beh, anch’io.
E allora? Che, per caso, ci manca un uomo? Ne troviamo a milioni noi! Solo che loro non trovano noi!!!!!! Ecco il problema.
Come vedi ti ho scritto. Ma al tuo vecchio indirizzo di Priverno. Non è che puoi mandarmi quello di Roma?
ciao

Maria

P.S.: dopo tanti anni, devo dire che i Beatles me li immaginavo eterni!

Ciao.



Priverno 8 dicembre 1980

Cara Mary
E’ appena successo John Lennon è morto Ho sentito la notizia alla radio Un folle l’ha ucciso
Ce l’ha ucciso
non voglio usare né punti e né punti esclamativi Questo è quello che faccio per John
Ricorda le nostre estati Beatlesiane Ore ed ore ad ascoltarli Ore ed ore a decidere chi era il più bono fra loro 4 Ore ed ore a decidere su quale fosse la la loro canzone più bella tra Ticket to ride e Help Ora è tutto finito Manca Lui per legarci  Il mio nuovo indirizzo non te lo posso dare Io non sono più dell’UZI
Ti chiedo solo una cosa non scrivermi più
Ciao



Latina, 24 dicembre 1980

TU mi dici di non scriverti più! Ma sei stata tu a ripresentarti dopo anni!
Lo sai, nel frattempo, cosa è successo? Mia sorella è morta. E tu non c’eri al suo funerale. Tu, che non usi i punti ed i punti esclamativi per la morte di Lennon. Ed io, cosa dovrei fare? Non mettermi più scarpe blu? O non mangiare più liquirizia? Perché non sei venuta al funerale? Tu eri sua cugina. La vita non è bella. E’ troppa, per essere vissuta in una volta sola.
Ti chiedo io, ora, una cosa: visto che il tempo passa, scorre, non farmi ricordare il periodo in cui eravamo imbecilli e spensierate. Non mi serve farlo.
E pensa un po’: non mi interessa che non sei più dell’UZI.
Comunque, ti accontento. Non ti scriverò più, anche perché non avrei niente da dirti.
Il tempo passa, Polidora, passa.

Maria



Priverno, 12 settembre 1985

Cara Maria
Ti giuro che non ho saputo niente. Appena ho letto che Nina era morta... Dio, che tragedia.
Tu non puoi sapere come sono stata male, credimi. Vi sono vicina da appena... ma cosa posso scrivere per esprimere il mio lutto? La tua lettera dell’‘80 è stata dura da digerire. Ed hai tutto il diritto di odiarmi. Come vedi ci ho messo 5 anni per decidere a scriverti di nuovo. Io lo so che il tempo passa. Ma per me passa ancora più lentamente. Credimi.
So che tutto ciò che leggerai ti sembreranno sciocchezze (ma non so, veramente, come farmi sentire vicina a voi.) Non sono più dell’UZI perché, ovviamente, mi sono sposata. Non voglio dirti quando, come, perché e, soprattutto, con chi. Il motivo è semplice: nessuno lo sa. Tutti pensano che io viva in Australia, da single. E’ questo, e solo questo, che tutti devono sapere.
A te lo dico: vivo a Roma. Solo tu lo sai! Non tradirmi!!! Anche perché faccio letteralmente i salti mortali, per far partire da quel continente lontanissimo le lettere per tutti gli altri. Nemmeno mamma e papà conoscono la verità. Mi hai scritto che la vita è troppa per essere vissuta. Di solito mi incazzo con me stessa per accettare troppe cose, dalla vita.
Oggi ho voglia di tornare imbecille e spensierata!!! Lo sai che mio marito, quando va via da casa, mette della farina a terra sul pianerottolo, così al suo ritorno vede subito se io sono uscita? Lui firma la farina davanti la porta di casa! Ed è praticamente impossibile imitarla!!!!!!!!!

W i BEATLES!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Polidora



Latina, 19 settembre 1985

Cara Polly

ho appena ricevuto la tua lettera. Non è possibile, non ci credo. Tuo marito firma la farina davanti al vostro pianerottolo? E TU non esci perché lui fa questo? Non so se sono una deficiente che ingigantisce le cose ma... tu hai bisogno di aiuto. Io ti conosco, cara cugina.
Se mi hai scritto della farina, quello è il male minore. Giusto? Lui ti picchia? Tu sai che Nina si è suicidata. E sai anche perché. Devo ricordarti che l’ha fatto per un amore sbagliato?
O meglio: perché ha incontrato un maledetto che le costruito un castello davanti gli occhi e poi l’ha demolito in un secondo. Non è che anche tu abiti in un castello?
Non sparire per altri 5 anni! Rispondimi subito.

Maria

P.S. : W NOI STESSI!!!!!! (Io non riesco ad odiare, ora più che mai!)
P.P.S. : Posso sapere come fai a ricevere le mie lettere, che spedisco a Priverno, se poi vivi in Australia??? (O, meglio, a Roma?)



Priverno, 5 novembre 1985

Cara Mary (mi piace ricordare il passato e quindi voglio continuare a chiamarti cosi!!!)
mio marito ha trovato le tue lettere ma me le ha lasciate tenere. Sul corpo ho ancora i segni. Ma non mi fanno male (ci sono abituata): quello che mi fa veramente male è come lui mi ha chiamata, stavolta: puttana figliatrice. E va bene! La mia sudditanza è totale. Abito in un castello. In quel tipo di castello e non mi piace. Ma cosa posso fare se il castellano mi tiene reclusa lì dentro? IO capisco quello che ha fatto Nina. (Sono sincera: a Luca lo ammazzerei con le mie mani, se potessi.) Ma perché devo ucciderlo se poi è lui l’assassino? Come vedi sono parecchio contorta ultimamente. Sarà perché 4 figli crescono con me senza uscire mai da casa, senza mai prendere un po’ di sole? Luca è pazzo.
Dopo tanti anni riesco a vedere la verità. Lui è pazzo. E non sai quanto mi costa ammettere questo. Ho sbagliato tutto. Perché sono un’imbecille, ecco la cruda realtà.
Luca sta rientrando.
Ciao.



Priverno, 7 aprile 2001

Cara Mary
finalmente è nato Giulio.
Questa gravidanza mi è costata parecchio ma sono molto contenta. 5 figli non sono uno scherzo. Lo sai che in casa mia non ci sono penne o matite? Ti starai chiedendo: e questa lettera, come l’scritta, con il sangue? Sì. Stuzzicadenti e sangue. Ecco perché ha quel bel colore seppia, così introvabile. Luca requisisce tutto ciò che può scrivere, anche ai ragazzi, dopo che hanno fatto i compiti. Un po’ di pugni sulla faccia, producono un bel po’ di inchiostro, come vedi. Ora è il momento che ti sveli un segreto.
E’ Luca che imbuca la posta per me, visto che non posso uscire. Dopo averla letta, ovviamente. A lui non importa che tu sia al scorrente di tutto. Di te si fida. L’inchiostro è quasi terminato, fortunatamente. Uscirò da questo castello. E nel modo che conosci.
W I BEATLES!!!!!

Polly

giovedì 1 dicembre 2011

Natale in un interno

“Poi come è andata a finire la storia con Margaret?”
Mia madre crede che io stia ancora con Margaret, uno dei miei flirt scolastici. Parlo di anni luce fa, di quando avevo i capelli lunghi ed andavo in giro con quelle orrende camicie a fiori. Del periodo in cui si gridava ‘fate l’amore non fate la guerra’.
“Mamma, Margaret è morta e sepolta.”
“Ma come è successo? Non ho saputo niente... ma dico! Perdi la tua ragazza in un incidente e non me lo dici?”
Questo Natale sarà all’insegna del rimprovero a gogò.
“Non ho detto che è morta, ho detto che è storia sepolta” 
“Lo vedi? Lo stai dicendo, l’hai appena detto. Margaret è morta!”
“Va bene. Tregua. Visto che devo rimanere tre giorni con te, potremmo parlare di altro?”
“Tratti così, tua madre? Devi? Devi? Pensavo che saresti stato contento di passare il Natale con la mamma.”
“Ok. Sono contento. Quando arriva Ally?”
“Tua sorella mi fa mai sapere qualcosa? Arriverà. Prendimi il barattolo del sale, ché non ci arrivo.”
“Ma perché lo tieni così in alto?”
“Questa è casa mia e faccio come mi pare!”
“Lo sai che stai bene con i capelli corti? Ti ringiovaniscono.”
“Ho capito la tua allusione, sai? Mi stai dicendo che sono vecchia. Se vuoi andare via, quella è la porta.”
“Mamma.”
“Non venite mai a trovarmi tu e Ally. Perché? Vi costa così tanto farmi una visitina giornaliera?”
“Abito a 3000 chilometri da qui.”
“Non significa niente. La verità è che vi vergognate di vostra madre.”
“Ah. E perché?”
Con decisione, comincia a torturare con il coltello le cipolle ed il sedano.
“Appena verrà tua sorella, lo saprai.”
“Mamma. Perché dici queste cose?”
“Vado a cambiarmi, stai attento ai fornelli.”
Per fronteggiare questa assurda situazione mi attacco alla bottiglia. Mia madre dice che noi ci vergognamo di lei. Mai. Mai. E’ una donna stramba, questo sì. Il saltare di palo in frasca è la sua specialità agonistica. La conosco. Eccome. Se aspetta anche Ally per dire qualcosa, ci sparerà una bomba sul viso.

“Iuuuhuuuu! Sono arrivata.”

Ally. Non è una sorella ma un boxeur inferocito, pronto a combattere anche con Dio.
“Mamma! Stronzo! Sono qui. Sei già arrivato, debosciato?”
La mia dolce, cara, amata sorellina.

“Ally, passami l’insalata. E tu mangia lentamente, altrimenti ti torna l’ulcera.”

Mai avuto l’ulcera in vita mia.
“Sapevi che Margaret, la ragazza di tuo fratello, è morta? Sono sicura che a te l’ha detto.”
“Ma chi, quella culona che ti faceva sbavare come una lumaca?”
“Ma non è morta! E’ mamma, che insiste nel dire che è morta.”
“E come sarebbe morta?”
“Ally, non ti ci mettere anche tu. Per favore.”
Mamma richiama la nostra attenzione.
“E’ arrivato il momento di vuotare il sacco” ci dice con uno sguardo di rimprovero.
“Quale sacco?” chiede Ally.
“Dice che ci vergognamo di lei. Tu sai perché?” chiedo a mia sorella.
“Non so minimamente di cosa stia parlando.”
“La finzione che vedo nei vostri occhi è ancora più offensiva! Solo perché ho avuto un piccolo cedimento, vengo condannata a morte. Non me l’aspettavo. Da voi proprio non me l’aspettavo...”
“Mamma. Ma di cosa stai parlando?”
“Cos’hai combinato?” le chiede Ally.
“Ditemelo chiaramente: ci vergognamo di te.”
“Ma per cosa?” gridiamo in coro.
Mamma si alza di scatto dalla sedia e corre a chiudersi a chiave in camera da letto.
Ally mi guarda interrogativa. Andiamo fino alla porta della camera.
“Ci fai entrare? Parliamone. Noi non ci vergognamo di te, vero Ally?”
“E’ vero. Ma come ti è venuta quest’idea?”
“Bugiardi. Andate via.”
“Apri la porta, mamma” dice Ally.
“Andate via.”
Mia sorella comincia a tempestare di pugni la porta.
“Apri! Apri e dicci cosa hai combinato!”
“Mi hanno beccata a fare sesso in macchina con il postino!”
Qualche secondo per assimilare mentalmente queste parole.
“Cosa?”
“Avete capito benissimo.”
“Ma almeno ha suonato due volte, prima?” dice Ally, cominciando a ridere come una matta.
Non so perché ma comincio a ridere anch’io.
“Hai fatto bene! E’ un bell’uomo?”
“Sì, Ally” risponde mamma.
“Siamo fieri di te, credici. Altro che vergognarci.”
Mamma apre la porta.
“Non vi vergognate di me?” ci chiede piangendo.
“Ma scherzi? Era ora che ti rimettessi con un uomo. Papà è morto da tanto di quel tempo...” le dico.
“Hai capito, la maliarda! E come l’hai accalappiato?” chiede Ally.
“Posso invitarlo? Passa il Natale da solo, poverino.”
“Mamma! Devi invitarlo, vogliamo conoscerlo. Vero Ally?”
“Ma certo! Dai, telefonagli e fallo venire qui. Su, forza.”
Mamma ci bacia sorridendo e va verso il telefono.
“I vostri regali sono sotto l’albero. Cominciate ad aprirli.”
Io ed Ally ricominciamo a ridere.